05/10/2021

✌ IƖ ραяcσ ɗι MσƖєηтαяgιυѕ ✌ 🦩

Altro giro, altra corsa!

Gridava un tempo il gestore dell'autoscontro. 

Ma non andremo in autoscontro oggi.

lo stagno visto dal monte Serpeddì

Il nostro giro sarà in bicicletta 🚴 e oggi esploreremo una zona più che adatta a fare passeggiate all'aria aperta.

qui altre mie foto

Lo stagno di Molentargius e il suo parco naturalistico omonimo...

 

Benvenuti nel regno dei fenicotteri, una delle più vaste colonie d'europa. 🦩 🦩 🦩

 

 

 

qui
Ricordo ancora  quando si voleva costruire una strada in mezzo allo stagno per collegare il Poetto direttamente al resto della città. La qual cosa avrebbe distrutto il delicato ecosistema dello stagno. Fortunatamente gli ambientalisti e la coscienza civica impedirono che questo avvenisse, salvando così quest'oasi felice dei simpatici pennuti.

e qui
 

E di molti altri animali... 🦎 🐈 🐍 🐌🦮

Compresi gli umani 😂 che qui vengono a passeggiare, fare jogging, andare in bicicletta e a cavallo oppure a fare fotografie.

Oppure, semplicemente, a godersi la quiete e la tranquillità del luogo.

 

Esistono diversi percorsi nel parco indicati da appositi cartelloni, non starò ad elencarli tutti, ma pedalare immersi nel silenzio è qualcosa che non si può descrivere.

La pace avvolge tutto, i suoni del vento tra le fronde, i versi degli animali nei cespugli, le spine dei fichi d'india che ti bucano le gomme se non stai attento... 😠 

In lontananza i suoni della città sono attutiti e indistinguibili.

Dal parco si può anche raggiungere direttamente il Poetto tramite un tratto sterrato che passa proprio in mezzo all'acqua, la' dove volevano creare la strada asfaltando e distruggendo 😞 

Adesso cercherò di portarvi a fare un giro. 🚴

Al parco si accede da diversi punti, alcuni dei quali anche a Quartu S.Elena, ma io, che sono casteddaio, passo ovviamente dalle piste ciclabili arrivando all'ingresso di via La Palma.


sentiero est
Entrando ci si trova subito davanti due strade: una asfaltata, il sentiero idrovora, dove si riversa la maggior parte della gente e una sterrata 

 

 

 

Madonna delle saline

 che porta sul lato est verso la ex chiesa Madonna delle saline ormai sconsacrata e in rovina.



Appena imboccato il sentiero subito dei simpatici pennuti vengono a salutarmi.

Quindi esploro tutta quella parte abbastanza semplicemente, non ci sono percorsi particolarmente impegnativi quindi, dopo aver fatto il giro completo, torno all'ingresso costeggiando il quartiere del Sole.

Tornato all'ingresso mi immetto sul sentiero dell'Idrovora.

Qui niente di particolare se non la gente che passeggia o corre e il panorama sullo sfondo, dominato dalla Sella del Diavolo

Il canale scorre placido ai fianchi della pista, ogni tanto uno "splash" 💦 avverte di qualche pesce che salta e ogni volta penso che qualcuno abbia lanciato qualcosa nell'acqua 😂 😂 😂

Una vecchia (eufemismo) costruzione attira l'attenzione, trattasi della torre del nastro trasporta sale, crollata poco tempo fa, che un tempo svettava sull'impianto industriale ormai corroso e arruginito dagli eventi meterologici.

la vecchia torre crollata

Arrivato all'Idrovora del Rollone mi trovo davanti una scelta.

A destra verso il Poetto o a sinistra all'interno dei sentieri del parco?

Indubbiamente, da buon MTBiker, lascio il Poetto ad un altro giorno e mi lancio all'interno del parco, nei vari sentieri che si snodano da qui.

video qui e qui

Sono veramente tanti, da subito provo quelli non comuni, dove si può passare solo con le MTB, stretti e tortuosi e, sicuramente, non lisci.

Dopo averne provato diversi provo anche a passare dal sentiero principale, con lo sterrato perfetto, liscio, addirittura noioso. 

Ecco un esempio da 10 secondi.



Ovviamente non li si può fare tutti in un solo giorno, il parco è davvero grande, cosa che non pensavo. Ad oggi ancora non ho percorso per intero tutti i sentieri, ma posso dire di averne fatti la maggior parte.

Riassumendo, i vari sentieri si snodano tutto intorno alla laguna o stagno, chiamatelo come volete e all'interno si possono osservare diverse zone di interesse, come la spiaggia pietrificata, oppure semplicemente si può godere della quiete.

Esistono anche due piste per gare di MTB e motocross che non sono altro che sentieri molto impegnativi con salite, discese e salti, per i più pratici della bike.

Quindi non per me. 😂 😂 😂

Continuando da un settore all'altro del parco si trovano sempre sentieri nuovi, tracciati presumibilmente da altri ciclisti, io mi diverto a seguirli finchè posso e contemporanamente esploro la zona.

Il parco si ricongiunge poi a Quartu S.Elena tramite diversi sentieri e strade bianche.

Quella che preferisco, il sentiero delle saline, passa lungo il bordo dello stagno fino ad arrivare dalla parte di Quartu, ci sono diverse panchine per riposare, fare birdwatchin o un pisolino magari. 

video del sentiero
Non è molto frequentata e mi piace perchè si può godere di una vista rilassante. 


 

Giuro che non mi sono addormentato però 😂 😂 😂


fine del sentiero
La pista attraversa viale Colombo a Quartu e continua sull'altro lato ma, come avrete sicuramente visto nel mio video su YT, la parte quartese è alquanto trascurata e ad un certo punto non si può più continuare.

 

 

Ed è un vero peccato perchè si sarebbe potuta unire alla pista ciclabile di Quartu che passa a pochi metri da lì nella via Fiume riunendosi poi a quella del lungomare Poetto. 

Prima di chiudere vorrei invitarvi a fare un giro dentro il parco in orario notturno, prima che chiuda, munitevi di una buona torcia perchè il buio è totale.

Il silenzio è rotto dagli spari tuoi... ah no quella è la canzone di Zucchero 😂😂😂...dicevo, il silenzio è rotto solo dai versi degli animali notturni, dai rumori nei cespugli che fanno sobbalzare e da qualche ciclista come me 🚴 però è impagabile, da soli, immersi nel buio assoluto una pace e relax vi invadono anima e cuore.

Ecco... credo di aver detto tutto.

Il mio report sul parco finisce qui, sicuro che avrete visitato il mio canale su YT e visto i miei post su Instagram, mi auguro di aver suscitato il vostro interesse a fare un giro al parco.

Come sempre mi commiato da voi pregandovi di lasciare un commento, un saluto o anche una donazione se vi fa piacere 😎 💰

Buona passeggiata.

A presto 🚴


 


 

 

 

 

08/09/2021

𝐋𝐞 𝐩𝐢𝐬𝐭𝐞 𝐜𝐢𝐜𝐥ɑ𝐛𝐢𝐥𝐢 ɗ𝐢 𝐂ɑ𝐠𝐥𝐢ɑɾ𝐢 - 𝐩ɑɾ𝐭𝐞 𝐬𝐞𝐜𝐨𝐧𝐝𝐚

Ed eccomi di nuovo...

Riprendiamo la seconda parte da dove eravamo rimasti nella prima.

Avevamo cominciato l'esplorazione delle piste ciclabili partendo da piazza Repubblica in direzione piazza Giovanni XXIII laddove la pista terminava. 

Questa volta decido di passare da via della Pineta direzione Poetto.
Incredibilmente la pista comincia dall'INIZIO della via  😜 😜 😜 😅 ma non credendoci entro da un ingresso più avanti 😅... 

 




Scherzi a parte, la ciclabile è molto recente e si vede, liscia e pulita, qualche tombino un po' troppo in mezzo e non pari all'asfalto, ma nell'insieme è abbastanza piacevole. É a doppio senso di marcia, protetta da cordoli che non impediscono comunque a chi deve scendere dalle auto parcheggiate di aprire lo sportello proprio sulla corsia (Vedi inconveniente nella Prima parte).

La percorro in discesa fino allo Stadio Amsicora aspettandomi che attraversi la rotatoria invece...sorpresa...poco prima della rotatoria la pista passa sulle strisce pedonali e ti porta sul lato opposto scendendo verso via Cagna e unendosi poi a quella che arriva da via dei Salinieri.

Quindi, in pratica, o ritorni indietro risalendo via della Pineta oppure, volendo andare verso il Poetto, passi in mezzo al traffico...strano vero? 

Ribadendo il concetto che le piste vanno UNITE torno sui miei passi, anzi, sulle ruote, e mi immetto nella rotatoria da cui, uscendo alla prima uscita (perchè non si può uscire da un entrata 😂), si raggiunge la ciclabile che va verso Calamosca oppure torna verso lo stadio Sant'Elia.

E visto che siamo arrivati fin qui facciamoci anche quest'altra strada.

Tornando indietro di qualche riga e di qualche metro riprendiamo via della Pineta immettendoci nel traffico giusto il tempo per attraversare la rotatoria, viale Campioni d'Italia e un'altra rotatoria e quindi girare a destra verso la ciclabile che porta allo stadio del Cagliari Calcio.

All'altezza degli stadi, il nuovo Arena S.Elia e il vecchio demolito a metà, la pista sale in quelli che erano i vecchi cavalcavia pedonali che permettevano di arrivare allo stadio dal Palazzetto dello Sport, anch'esso ormai abbandonato, saltando il canale Palma.

Il primo cavalcavia ci porta appunto agli, ormai ex, impianti sportivi del Coni >>>>> 

e azzardando sul marciapiede verso via Rockefeller, altrimenti, saltando le transenne che chiudono il passaggio, si potrebbe arrivare fino a viale Diaz.

AGGIORNAMENTO: ieri (07-09-2021) sono passato di nuovo da quelle parti e ho notato che gli impianti erano aperti con molta gente che si allenava.

Il secondo ponte ci porta invece ai parcheggi dietro la Fiera, non senza prima passare da via Pessagno, in cui le auto sfrecciano veloci. 🚗 🛺 🚴

Qui, da piazza Marco Polo, possiamo immetterci nel viale Diaz oppure girare a sinistra ed entrare sul lungomare di Su Siccu ritrovando finalmente una pista ciclabile che è quella che ci porta da e verso il Parco di Molentargius.

Avendo già parlato della suddetta pista passo oltre.

Esistono altre ciclabili nell'area metropolitana che attraversano i comuni che circondano Cagliari, ma non ho avuto modo di provarle.

Conclusioni: si potrebbe dire che le piste ciclabili a Cagliari restano una incompiuta, senza un nesso logico che le unisca, tracciate un po' a caso ritagliando spazi nelle corsie e nei parcheggi in maniera abbastanza scriteriata.

Capisco l'indignazione degli automobilisti (in fondo anche io lo sono) per la totale disorganizzazione del progetto, la mancanza di alternative alla procurata penuria di parcheggi per le auto, l'aver creato disagio (probabilmente voluto) agli stessi pensando che il cagliaritano medio si sarebbe adeguato e avrebbe utilizzato maggiormente mezzi alternativi alle auto.

Niente di più sbagliato.

Chi abita a Cagliari da sempre, come me, sa bene che al cagliaritano piace parcheggiare il più vicino possibile a dove deve andare, se davanti all'ingresso anche meglio 😂 😂 😂 

Quindi, queste benedette (o maledette a seconda dei punti di vista) piste hanno creato più disagio che altro. 

Ma questo è un ragionamento da automobilista 😂 🚗

Parlando in vece di ciclista, quale sono in questo blog, invece posso dire che le piste hanno creato più disagio che altro.... scherzavo ovviamente...

Credo invece che, a chi usa la bici quotidianamente, siano di aiuto, seppure in maniera limitata, per attraversare la città (quasi) senza pericolo di venire falciati da qualche incapace alla guida, e ce ne sono molti, ma d'altra parte la incompiutezza delle corsie ciclabili non da modo di poterlo fare in maniera adeguata.

Da futuro assessore al traffico di Cagliari 😂 😂 😂 😂 😂 posso invece affermare che creare una rete di piste ciclabili in una città costruita su sette colli non sia lavoro facile e ci sia ancora tanto da fare.

Infine posso anche sentirmi di aggiungere che, in fin dei conti, tutti questi lavori sono stati abbastanza superflui, considerato che le ciclabili vengono usate pochissimo, escludendo quella del Poetto, l'unica davvero sfruttata. 

Sulle altre, in circa 5 mesi, estivi oltretutto, ho visto ben poche persone usare le piste ciclabili. Le ho percorse a tutte le ore della giornata, e devo dire che ho visto più persone nei monopattini che in bici.

Onestamente avrei semplicemente dato modo ai ciclisti di utilizzare le corsie dei bus, cosa che già fanno, che coprono molta più strada delle ciclabili e passano ovunque.

D'altra parte i soldi utilizzati per le ciclabili si sarebbero potuti destinare al miglioramento di altri posti, il lungomare di Sant'Elia, alcuni tratti lungo lo stagno di Santa Gilla e Giorgino e molti altri posti in cui sono stato in bici che sono in uno stato di degrado pessimo. Posti nei quali si potrebbero fare dei piccoli parchi, con magari anche piste ciclabili e dove i cittadini possano andare a rilassarsi e a giocare il cane 🐕 🐶 😄.

Ma questo è un altro discorso.

Spero abbiate letto fin qua e lo abbiate trovato interessante, non dimenticate di lasciare un commento, un saluto o una donazione 😎 

Mi trovate anche su instagram @theyellowbiker e su Youtube sul canale @theyellowbiker (che fantasia eh?).

Alla prossimaaaaaaaaa............🚴





15/08/2021

Le piste ciclɑbili ɗi Cɑgliɑɾi - pɑɾte pɾiɱɑ

Ecco... ci siamo!
Finalmente l'atteso resoconto sulle piste ciclabili di Cagliari. 
🚴

Mi sono preso la briga di testare le famose piste ciclabili di Cagliari, tanto volute dai ciclisti chiagliaritani e dagli ultimi sindaci in carica.

Partenza da Piazza Repubblica, in piena city, direzione piazza Giovanni XXIII >>> la pista si snoda a destra dei parcheggi, tra gli stessi e il marciapiede. È monodirezionale. La corsia di ritorno si trova sul lato opposto.

La pista comincia alcune decine di metri dopo essersi immessi in via Dante. Il motivo lo sa solo chi l'ha progettata.

cliccare sulle foto per ingrandire
Procedendo in direzione di marcia delle auto ovviamente si va incontro al primo, più comune, inconveniente: le sportellate di chi scende dall'auto.

La strada, essendo a senso unico, costringe in ogni caso ad avere una corsia nel senso di marcia, si dovrebbe quindi trovare una soluzione per ovviare a questo inconveniente (vedi via dei Giudicati, più sotto nell'articolo).

Come ho (già) scritto al sindaco di Cagliari sarebbe opportuno, ove possibile, cioè nelle strade a doppio senso con ciclabile su entrambi i lati, invertire il senso di marcia della ciclabile, dando così modo al ciclista di rendersi conto di chi sta per scendere dall'auto e, allo stesso tempo, agli automobilisti di vedere frontalmente se sta arrivando una bicicletta prima di aprire lo sportello.

Secondo inconveniente: la sporcizia.

Le piste, trovandosi a bordo strada, ovviamente accumulano tutta la sporcizia per effetto del vento e degli spostamenti d'aria provocati dal traffico. Essendo la pista già stretta di suo è impensabile mettere un cordolo a protezione. 

via dei Conversi
Io stesso trovo i cordoli (come quello di via dei Conversi, per esempio) molto pericolosi per i ciclisti, ma li ritengo comunque utili per mantenere la ciclabile più pulita, in teoria.
Sarebbe utile, visto che sono state fortemente volute, magari programmare una pulizia periodica delle ciclabili, possibilmente più di "una volta ogni quando mi ricordo"

 

Terzo inconveniente: la continuità.

 

In poche parole la corsia inizia (quasi) in piazza Repubblica e finisce in piazza Giovanni XXIII... praticamente nel nulla. Una volta arrivati alla piazza ci si deve comunque immettere nel traffico per poter procedere nella direzione voluta senza nessun tipo di indicazione su dove e se ricominci la pista ciclabile. 

Quest'ultimo è il difetto di praticamente tutte le piste di Cagliari.

Io di solito proseguo dritto, evitando le auto, ed entro nella piazza attraversandola fino al lato opposto. 🚴

 

piazza Giovanni XXIII

 

 

 

 

In caso si proceda in direzione inversa, da piazza GiovanniXXIII a piazza Repubblica, la situazione non cambia perciò rileggete quanto scritto, però al contrario 😂😂😂 .

Simpaticamente, nel senso inverso sono stati installati, agli incroci, dei semafori per ciclisti. Molto carini ma fondamentalmente inutili, si sa che i ciclisti non rispettano i semafori. 😁 🚴

Adesso andiamo ad elencare i pro: ........................................................................

 ....................................................................................................................................

Scherzo  😂😂😂 

rotatoria piazza San benedetto
 

Una delle cose che ho apprezzato di questa ciclabile si trova nella rotatoria di piazza San Benedetto (lo so, siamo pieni di piazze), qui la ciclabile non si interrompe ma segue il percorso della rotatoria dando modo al ciclista di potercisi immettere tranquillamente (per modo di dire 😂😂😂) e di riprendere la stessa pista.


 

Tengo a precisare sulla STESSA pista, in quanto nelle altre vie di uscita dalla rotatoria non vi è nessun tipo di corsia ciclabile. Vedi terzo inconveniente.

Dopo aver elencato pro e contro della pista ciclabile di via Dante passiamo ad un'altra, continuando il percorso "naturale" di chi arriva in piazza GiovanniXXIII e dopo averla circumnavigata in mezzo al traffico, o attraversata come faccio io, si reimmette nella ciclabile che riappare magicamente 🧙 in via dei Giudicati.

via dei Giudicati


La pista procede in entrambi i sensi, uno per lato. Io ho seguito quello che sale verso via Liguria e poi verso Is Mirrionis. 

Come si evince dalla foto qui, a protezione dei ciclisti, è stata tracciata una linea di demarcazione tra parcheggi e pista prevenendo il primo dei problemi da me elencato ad inizio articolo: le sportellate.

La pista prosegue in via Liguria attraverso via Campania in direzione via Is Mirrionis, attraverso questa importante arteria stradale si giunge infine in via San Michele ed alla rotatoria di piazza Sant'Avendrace. 

Qui giunti la pista effettua un bel girotondo della piazza per poi rimandarci in via San Michele direzione Is Mirrionis... 😑 

...si, avete capito bene, non c'è un seguito. La pista, come già anticipato in precedenza, non continua in nessuna delle 4 strade che escono dalla rotatoria.

immagine da Google maps
 

Pare che il Comune abbia in mente tra "breve" (in senso politico) di cambiare la viabilità della zona e probabilmente inserire una ciclabile in via Sant'Avendrace.

 

Vabbè, tanto a Sant'Arennera non ci facevo niente. Torno indietro e ripercorro la ciclabile al contrario. Tutto liscio e nulla di strano da segnalare. Ripercorro il tragitto fino a via Dante in direzione piazza Repubblica fino a piazza San Benedetto, dove la pista continua in via Paoli e oltre. Ma io devo andare verso Monte Urpinu quindi proseguo in via Dante nella corsia del bus 😎 😂 ... Per oggi mi basta.

La pista che più ho apprezzato è stata quella che parte da via Dei Conversi.

 

Inizia così, nel nulla, appare all'improvviso all'inizio della strada. Protetta dai cordoli di cui sopra e che non mi piacciono tanto, è a due sensi. 

All'altezza dell'Area cani Fracastoro, nella via medesima, finisce come è cominciata... 

Ma non disperate, se avete avuto l'accortezza di guardarvi intorno avete due possibilità: attraversate la rotatoria e riprendete la ciclabile in via Fleming e da li arriverete al Parco di Molentargius senza troppi sbattimenti, giusto un salto di corsia, due rotatorie e un po' di traffico. Ne parlerò nella seconda parte.

via Fleming
 

Oppure poco prima della rotatoria dove finiscono i cordoli potrete notare a sinistra che la "pista rossa" , il colore delle ciclabili a Cagliari, svolta sotto il cavalcavia... ma è chiusa 😂, potete comunque passare dalla strada adiacente, attraversare pericolosamente l'incrocio con le auto che arrivano dall'Asse Mediano di scorrimento ed infilarvi nel passaggio che porta alla ciclabile per Terramaini.


 

Se siete usciti incolumi da qui in poi è una passeggiata. Costeggiando il canale, Riu Saliu, tralasciando l'odore, sopratutto in periodi particolarmente caldi, potrete poi arrivare al Parco di Terramaini in tutta tranquillità e sicurezza.

Come detto questa pista mi piace perchè dà modo di arrivare da una parte all'altra della città in (quasi) completa sicurezza, un percorso lungo parchi e canali, senza il rumore del traffico in completo relax. Lungo circa 20 km da parco a parco e leggermente di più se decidete poi di andare a tuffarvi nel mare verdeblu del Poetto

E qui mi fermo con la prima parte... 

to be continued>>...





07/06/2021

𝗖𝗮𝗹𝗮𝗺𝗼𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝗿𝗼

Bentornati,

stanchi della lunga passeggiata sulla Sella del Diavolo ? Non penserete di aver finito? 😀 

Siamo passati adesso sull'altro versante, quello che affaccia sul litorale ovest del Golfo di Cagliari.

 

cliccare sulle immagini per ingrandirle

Arrivando dal Poetto  svoltiamo alla rotatoria dello Stadio Amsicora imbocchiamo il Viale San Bartolomeo e dopo la caserma percorriamo la strada principale in salita, cioè Viale Calamosca.

la spiaggia vista dal Faro
Alla fine di questa ci fermiamo alla caletta di Calamosca, una piccola striscia di sabbia, di un centinaio di metri, racchiusa tra due pareti rocciose, delle quali una della stessa sella da una parte e del colle S.Elia dall'altra.

 

 

Davanti a noi un mare azzurro verde smeraldo, incontaminato e bellissimo.

 





Prendendo la strada sulla nostra sinistra ci troviamo a salire verso la già nota cima della Sella dove si trovano alcuni ristoranti e locali alla moda. (per la pubblicità scrivetemi una e-mail 😁😁😁 )

Dobbiamo invece tornare indietro sul Viale di un centinaio di metri e imboccare una strada in salita, via Faro appunto, la toponomastica cagliaritana ha una fantasia sfrenata nei nomi 😂 , che porta al Faro di Calamosca.

 

il Faro


La strada asfaltata finisce proprio al faro e già da lì si può ammirare un panorama splendido del versante occidentale del Golfo.

 

vista su Sarroch

 

 

 

 

 

 

 

Proprio dietro al faro vari sentieri sterrati per i più impavidi. 

Infatti da un lato uno di questi finisce su uno strapiombo su cui domina la Torre del Faro vera e propria, facente parte della struttura militare, e una antica piccola torretta costiera, probabile guardiola ad uso di vedetta. 

il faro, la guardiola e la Torre

Sotto di noi il ripido pendìo finisce a strapiombo sul mare. 

Sporgersi solo se non si soffre di vertigini.

Spostandoci sul versante che guarda verso occidente, invece la parete, meno ripida, ma comunque pericolosamente scoscesa, si dipana in vari sentieri su cui spostarsi. Accessibili da fare in mountain bike per esperti e dilettanti, si può comunque percorrerli anche a piedi.

In alto sul colle si nota una costruzione, il vecchio fortino di Sant'Ignazio risalente alla fine del 1700 e la cui costruzione non è mai stata terminata. Ha subito varie modifiche nel corso dei secoli fino alle ultime, nel XIX secolo, usato come succursale del Lazzareto per i malati contagiosi. 


il fortino di Sant'Ignazio

 Adesso preparatevi. La scarpinata fino al Forte sarà lunga e perigliosa.

Non è vero 😂 😂 😂. 

I sentieri sul colle (foto da Google Maps)

 I sentieri partono dal Faro e si diramano in tutte le direzioni. Il primo, proprio davanti al faro, da me affrontato con la mia bike, è il più diretto. Sale dritto al fortino ed in bici risulta abbastanza difficoltoso, se non preparati al terreno accidentato, ed io sicuramente non lo sono ... 😂 😂

 

A piedi invece è poco più che una piacevole passeggiata in salita.

Arrivati al fortino ci prendiamo dieci minuti di riposo per recuperare forze e fiato. 

 

Quindi, dopo una sorsata d'acqua, ci avventuriamo nell'esplorazione del luogo. 

L'interno del fortino è ricoperto dall'erba incolta molto alta, non c'è granchè da vedere, si può solo ammirare lo stile costruttivo, prettamente militare, con molte feritoie lungo le pareti dalle quali probabilmente sarebbero dovuti sporgere i cannoni e da cui controllare lo spazio sottostante.


l'interno del forte e in secondo piano
le moderne altane di guardia

l'ingresso al fortino


 

 

 

 

 

 


Dietro di esso, la recinzione moderna della zona militare protetta.
Tutto intorno al fortino infatti, oggi, si estende il terreno della base militare, fino alla Sella del Diavolo, in cui si dovrebbero trovare i famosi sommergibili di cui ho parlato qui . 😎 😶 👽 👾


 

 La vista da questo lato, al pari dell'altro, è assolutamente e spaventosamente magnifica.

 

una nave lascia il Porto di Cagliari


 

 

 

 

 

 Lo sguardo si perde nella vastità del c▲$$0 che mene freg.... ah no scusate 😂 😂.

 

la Torre de su Pedrusemini
 Dicevo... lo sguardo si perde nella vastità dell'orizzonte che spazia dal porto di Cagliari fino alla zona industriale di Sarroch e alle montagne dietro Capoterra e oltre. Guardando a NordOvest possiamo intravedere la torre de su Pedrusemini, un'altra torretta costiera che sorge in bilico sulla strada che porta alla spiaggetta del Borgo S.Elia, di cui parleremo prossimamente.

 

 

Attraverso i varchi e che si aprono nei vari lati della muratura possiamo intravedere le zone critiche da tenere d'occhio, essendo nata questa come struttura militare.

 


Sul lato ovest abbiamo la prima postazione da cui si può ammirare la vista del faro attraverso una feritoia nella parete dalla forma curiosa 😅

       

 Dalle altre feritoie presenti lungo tutto il perimetro possiamo tenere d'occhio 💂:

 

la spiaggia del Poetto

 

 

la caletta di Calamosca




 e nuovamente il Faro

 


mentre sul lato Ovest la vista spazia su tutta la piana di Cagliari su cui spicca il colle di Castello. Questo era in diretta comunicazione visiva con il fortino e dal quale venivano inviate segnalazioni in caso di presenza di navi nel golfo.

 

 

Infine, stremati dalla passeggiata (o pedalata) e dal milione di foto scattate al panorama, decidiamo, mentre il sole cala lentamente all'orizzonte, di rientrare. Ma, prima di ripercorrere la strada del ritorno, diamo un ultimo sguardo al meraviglioso panorama.

viste dal Faro la Torre del Prezzemolo
e il porto di Cagliari

 Se guardate bene, sullo sfondo, nel porto di Cagliari sono ancora visibili i Silos dei cereali prima della loro demolizione.

 

il Faro, la torre del Prezzemolo e Sa Punta
Quindi risaliamo in sella alla nostra bicicletta, non prima di aver scattato l'ennesima fotografia.

In lontananza sulla destra notiamo la parte estrema del golfo di Cagliari con il promontorio di Sa Punta, sul quale troviamo un'altra torretta costiera, la torre del Diavolo, in comunicazione col colle su cui ci troviamo.

 

Se volete vederla armatevi di un binocolo molto potente o uno zoom da astronomia 🔭 . 

Quindi ripercorriamo, in discesa stavolta, ma non meno impegnativa, la strada dell'andata e ci riportiamo all'ingresso del Faro.

Da qui potete ripartire verso un nuovo sentiero o rientrare, stanchi ma soddisfatti, a casa.

A voi la scelta.

Arrivederci a presto.


 







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