07/06/2021

𝗖𝗮𝗹𝗮𝗺𝗼𝘀𝗰𝗮 𝗲 𝗶𝗹 𝗳𝗮𝗿𝗼

Bentornati,

stanchi della lunga passeggiata sulla Sella del Diavolo ? Non penserete di aver finito? 😀 

Siamo passati adesso sull'altro versante, quello che affaccia sul litorale ovest del Golfo di Cagliari.

 

cliccare sulle immagini per ingrandirle

Arrivando dal Poetto  svoltiamo alla rotatoria dello Stadio Amsicora imbocchiamo il Viale San Bartolomeo e dopo la caserma percorriamo la strada principale in salita, cioè Viale Calamosca.

la spiaggia vista dal Faro
Alla fine di questa ci fermiamo alla caletta di Calamosca, una piccola striscia di sabbia, di un centinaio di metri, racchiusa tra due pareti rocciose, delle quali una della stessa sella da una parte e del colle S.Elia dall'altra.

 

 

Davanti a noi un mare azzurro verde smeraldo, incontaminato e bellissimo.

 





Prendendo la strada sulla nostra sinistra ci troviamo a salire verso la già nota cima della Sella dove si trovano alcuni ristoranti e locali alla moda. (per la pubblicità scrivetemi una e-mail 😁😁😁 )

Dobbiamo invece tornare indietro sul Viale di un centinaio di metri e imboccare una strada in salita, via Faro appunto, la toponomastica cagliaritana ha una fantasia sfrenata nei nomi 😂 , che porta al Faro di Calamosca.

 

il Faro


La strada asfaltata finisce proprio al faro e già da lì si può ammirare un panorama splendido del versante occidentale del Golfo.

 

vista su Sarroch

 

 

 

 

 

 

 

Proprio dietro al faro vari sentieri sterrati per i più impavidi. 

Infatti da un lato uno di questi finisce su uno strapiombo su cui domina la Torre del Faro vera e propria, facente parte della struttura militare, e una antica piccola torretta costiera, probabile guardiola ad uso di vedetta. 

il faro, la guardiola e la Torre

Sotto di noi il ripido pendìo finisce a strapiombo sul mare. 

Sporgersi solo se non si soffre di vertigini.

Spostandoci sul versante che guarda verso occidente, invece la parete, meno ripida, ma comunque pericolosamente scoscesa, si dipana in vari sentieri su cui spostarsi. Accessibili da fare in mountain bike per esperti e dilettanti, si può comunque percorrerli anche a piedi.

In alto sul colle si nota una costruzione, il vecchio fortino di Sant'Ignazio risalente alla fine del 1700 e la cui costruzione non è mai stata terminata. Ha subito varie modifiche nel corso dei secoli fino alle ultime, nel XIX secolo, usato come succursale del Lazzareto per i malati contagiosi. 


il fortino di Sant'Ignazio

 Adesso preparatevi. La scarpinata fino al Forte sarà lunga e perigliosa.

Non è vero 😂 😂 😂. 

I sentieri sul colle (foto da Google Maps)

 I sentieri partono dal Faro e si diramano in tutte le direzioni. Il primo, proprio davanti al faro, da me affrontato con la mia bike, è il più diretto. Sale dritto al fortino ed in bici risulta abbastanza difficoltoso, se non preparati al terreno accidentato, ed io sicuramente non lo sono ... 😂 😂

 

A piedi invece è poco più che una piacevole passeggiata in salita.

Arrivati al fortino ci prendiamo dieci minuti di riposo per recuperare forze e fiato. 

 

Quindi, dopo una sorsata d'acqua, ci avventuriamo nell'esplorazione del luogo. 

L'interno del fortino è ricoperto dall'erba incolta molto alta, non c'è granchè da vedere, si può solo ammirare lo stile costruttivo, prettamente militare, con molte feritoie lungo le pareti dalle quali probabilmente sarebbero dovuti sporgere i cannoni e da cui controllare lo spazio sottostante.


l'interno del forte e in secondo piano
le moderne altane di guardia

l'ingresso al fortino


 

 

 

 

 

 


Dietro di esso, la recinzione moderna della zona militare protetta.
Tutto intorno al fortino infatti, oggi, si estende il terreno della base militare, fino alla Sella del Diavolo, in cui si dovrebbero trovare i famosi sommergibili di cui ho parlato qui . 😎 😶 👽 👾


 

 La vista da questo lato, al pari dell'altro, è assolutamente e spaventosamente magnifica.

 

una nave lascia il Porto di Cagliari


 

 

 

 

 

 Lo sguardo si perde nella vastità del c▲$$0 che mene freg.... ah no scusate 😂 😂.

 

la Torre de su Pedrusemini
 Dicevo... lo sguardo si perde nella vastità dell'orizzonte che spazia dal porto di Cagliari fino alla zona industriale di Sarroch e alle montagne dietro Capoterra e oltre. Guardando a NordOvest possiamo intravedere la torre de su Pedrusemini, un'altra torretta costiera che sorge in bilico sulla strada che porta alla spiaggetta del Borgo S.Elia, di cui parleremo prossimamente.

 

 

Attraverso i varchi e che si aprono nei vari lati della muratura possiamo intravedere le zone critiche da tenere d'occhio, essendo nata questa come struttura militare.

 


Sul lato ovest abbiamo la prima postazione da cui si può ammirare la vista del faro attraverso una feritoia nella parete dalla forma curiosa 😅

       

 Dalle altre feritoie presenti lungo tutto il perimetro possiamo tenere d'occhio 💂:

 

la spiaggia del Poetto

 

 

la caletta di Calamosca




 e nuovamente il Faro

 


mentre sul lato Ovest la vista spazia su tutta la piana di Cagliari su cui spicca il colle di Castello. Questo era in diretta comunicazione visiva con il fortino e dal quale venivano inviate segnalazioni in caso di presenza di navi nel golfo.

 

 

Infine, stremati dalla passeggiata (o pedalata) e dal milione di foto scattate al panorama, decidiamo, mentre il sole cala lentamente all'orizzonte, di rientrare. Ma, prima di ripercorrere la strada del ritorno, diamo un ultimo sguardo al meraviglioso panorama.

viste dal Faro la Torre del Prezzemolo
e il porto di Cagliari

 Se guardate bene, sullo sfondo, nel porto di Cagliari sono ancora visibili i Silos dei cereali prima della loro demolizione.

 

il Faro, la torre del Prezzemolo e Sa Punta
Quindi risaliamo in sella alla nostra bicicletta, non prima di aver scattato l'ennesima fotografia.

In lontananza sulla destra notiamo la parte estrema del golfo di Cagliari con il promontorio di Sa Punta, sul quale troviamo un'altra torretta costiera, la torre del Diavolo, in comunicazione col colle su cui ci troviamo.

 

Se volete vederla armatevi di un binocolo molto potente o uno zoom da astronomia 🔭 . 

Quindi ripercorriamo, in discesa stavolta, ma non meno impegnativa, la strada dell'andata e ci riportiamo all'ingresso del Faro.

Da qui potete ripartire verso un nuovo sentiero o rientrare, stanchi ma soddisfatti, a casa.

A voi la scelta.

Arrivederci a presto.


 







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