21/05/2021

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Un panorama mozzafiato si staglia davanti agli occhi di coloro che decidono di percorrere i sentieri della Sella del Diavolo, uno dei sette colli su cui sorge Cagliari. 


 

 

 


 

 

Non l'avevo detto nel mio breve preambolo

Ebbene si anche Cagliari, come Roma (la più nota) e altre, tante città nel mondo, sorge su sette colli.

L'aventino, il quirina... ah no, quelli sono a Roma 😂 ... 

I colli di Kasteddu, in ordine rigorosamente a caso, dai quali prendono il nome anche alcuni quartieri, o viceversa? 😬 sono: Castello, Bonaria, Monte Urpinu, San Michele, Tuvixeddu, Monte Claro e Sant'Elia in cui troviamo la nostra Sella del Diavolo e, dall'altro lato, la spiaggia di Calamosca e il Faro. 

Degli altri avrò modo di parlarne nei prossimi articoli. 🔀

Oggi voglio concentrare l'attenzione sulla nostra amata Sella, uno dei simboli di Cagliari, inconfondibile per chi si trova a passare sul lungomare Poetto .

il Poetto e il porticciolo di Marina Piccola

Uno dei pochi posti, fortunatamente, ancora non invaso dall'orrido cemento dei palazzi, se non in pochi punti, grazie anche alla presenza di un avamposto militare che ne delimita quasi tutto il perimetro.

Trattasi di una vera e propria oasi sempreverde che si staglia imperiosa sulla città proteggendo parte della spiaggia dai venti di Sud-Ovest.  

Tuffandoci nel mare cristallino che la circonda possiamo ammirare varie calette raggiungibili solo in barca, magari partendo dal porticciolo di Marina Piccola che si trova proprio ai suoi piedi

 

 

 

 

 

 

o dopo una perigliosa scarpinata sui costoni rocciosi sul lato che guarda verso Sud fino ad arrivare sull'altro lato, dove troviamo la spiaggia di Calamosca.

 

la sella vista dalla Torre Spagnola
Il nome del promontorio, così particolare, prende spunto dalla sua forma. 


 

 

Alcuni dei più longevi abitanti indigeni raccontano sottovoce, nei caratteristici vicoli della città vecchia, che quando Dio 🌞 cacciò Lucifero 😈 dal Paradiso per punirlo della sua superbia, precipitandolo sulla terra, egli cadde sul promontorio sedendovici e dandogli così la sua forma a sella.

Non voglio sembrare insolente ma immaginatevi il dolore alle 🎾⚽ di quel povero diavolo  😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂 😂.

Da qui appunto il nome Sella del Diavolo.

Ma tale nome e forma non sarebbe così evidente per chi non si trovasse sul lungomare di Cagliari.

 
qui una vista dal litorale di Quartu S.Elena (dal mio website) 

Infatti chi si dovesse trovare sulla costa di Foxi arrivando a Cagliari dalla S.P.17 non vedrebbe la famosa silhouette a forma di sella ma un normale promontorio.

tramonto sulla Sella vista da Margine Rosso (foto by me)


Tornando in sella, scusatemi il gioco di parole, dopo esserci arrampicati lungo i sentieri e aver respirato aria pura, mangiato un po' di moscerini che svolazzano numerosi in mezzo alle piante selvatiche, alcune davvero particolari, arriviamo alla cima della sella. 

torre del Poetto (foto dal web)
Orgogliosi di cotanta fatica possiamo sederci ad ammirare il panorama a pochi metri dalla famosa torretta che si staglia sulla parte più esposta del promontorio. 

La torre del Poetto fa parte di una serie di costruzioni innalzate probabilmente alla fine del basso medioevo per sorvegliare la costa dalle incursioni dal mare.

In tempi moderni tale compito è ormai demandato ai satelliti e alla Guardia Costiera. 

 

La presenza della vicina Caserma della Monfenera spiega il perchè la zona sia rimasta immune dall'espansione urbana della città. Gran parte del suo terreno infatti è delimitato da recinzioni militari in cui si trovano la caserma, appunto, gli alloggi militari e un probabile deposito "misterioso". 😎

Leggenda metropolitana vuole che sotto il promontorio, che sarebbe cavo, si trovino dei tunnel per accedervi dal mare con i sommergibili. C'era perfino chi giurava di averne visto qualcuno che emergeva dal mare sotto la Sella. 😅 

Per non parlare di avvistamenti di UFO alieni. 👽 👾 

Infatti meglio non parlarne. Questo è un blog serio 😂 😂 😂 .

panorama

Non vorrei dilungarmi troppo, allora torniamo in cima alla Sella da cui si gode la miglior vista dell'intera area urbana della Città metropolitana di Cagliari.

E anche oltre.



Dopo esserci riposati, quindi, spostandoci nella parte più interna del promontorio attraverso i sentieri, più o meno agevoli, che lo attraversano andando verso sud-ovest, si può ammirare l'altro lato della costa meridionale dell'isola.

La vista, magnifica, si estende sull'intero golfo a Ovest della città partendo dal porto di Cagliari, passando dalla ex-spiaggia di Giorgino, già menzionata in altro post, quindi per la Maddalena spiaggia e arrivando, con lo sguardo, fino alle ciminiere, che sputano fuoco e fumo ventiquattr'ore al giorno, della zona industriale di Sarroch 😡 fonte di inquinamento atmosferico e distruzione ambientale di buona parte di quella costa, con buona pace delle varie amministrazioni regionali sarde. 

E qui chiudo la mini polemica che questa è una pagina turistica. 🚴

Infine, dopo aver ammirato per ore un tale stupendo, magnifico e meraviglioso panorama possiamo ripercorrere i sentieri a ritroso, scendendo dal promontorio per recarci nelle spiaggette di Cala Fighera oppure Calamosca e, fieri della nostra faticosa passeggiata, fermarci a riposare e prendere il sole.

Oppure tornare a casa.



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05/05/2021

♥ Poetto ♥

il Poetto in tutta la sua estensione

 

Il Poetto, altrimenti noto come "la spiaggia dei centomila",
circa dieci km di sabbia (un tempo) bianchissima e finissima, oggi sostituita ☹ da un altro tipo di deposito di materiale detritico, più scuro e grosso, prelevato dal fondale marino antistante il Golfo di Cagliari all'inizio del nuovo millennio (2002).

la sabbia oggi

Non voglio polemizzare sull'argomento in quanto se n'è già parlato e scritto in ogni dove e in qualunque lingua. ☠☠☠


Rimane il rammarico 😓 di aver perso la fondamentale caratteristica della nostra bellissima spiaggia, che comunque rimane unica e sempre meravigliosa. ⛱

Piccoli cenni storici tratti dalle mie memorie senza nemmeno cercare on-line. 😜

Il Poetto venne a formarsi migliaia di anni fa.......... ci avevate creduto, d'ho? 

Non sono mica così erudito. 🤓

Scherzi a parte la spiaggia di Cagliari divenne appunto tale qualche decina di anni fa quando i residenti decisero di spostarsi, seguendo la naturale espansione dell'agglomerato urbano in quella direzione, dall'originale spiaggia cagliaritana di Giorgino, sul lato opposto del Porto di Cagliari.


 

foto dal web
La nascita dei collegamenti tramite tram 🚋 dalla città, al tempo ancora "lontana", fece sì che i cittadini potessero raggiungerla più agevolmente. 

La ribattezzata "spiaggia dei centomila" divenne quindi man mano più popolare nel cuore e nella vita dei cagliaritani, prendendo il posto della vecchia che nel frattempo veniva inglobata, in buona parte, nel nascente Porto Canale e dimenticata dai non più giovani affezionati. 

Io feci in tempo a conoscerla da bambino, seppur per breve tempo, quando ancora ci si poteva fare il bagno, mentre sulla spiaggia posavano i grossi tetrapodi frangiflutti. 

Nel frattempo il Poetto ormai divenuto la spiaggia "ufficiale" di Cagliari veniva preso d'assalto in maniera sempre maggiore dai residenti e dai turisti, ammaliati dallo splendore del Golfo e della sabbia (ahimè!). Venivano costruiti i primi stabilimenti balneari e i famosi "casotti" 🏚 che ne ricoprirono quasi l'intera estensione, tutti diversi tra loro e coloratissimi, formando una barriera al vento e alle mareggiate e dando modo alla sabbia di accumularsi tra di   essi in alte dune. 

foto dal web

Sono cresciuto in mezzo a quelle dune giocando con i miei amichetti e ho ricordi bellissimi di risate, divertimento e giochi tra i quali quello delle "pallonate" ai bagnanti ignari che si trovavano a passare di lì. Eravamo bambini cattivi, lo so.

Bei tempi. 

Scende la lacrimuccia. 😓 

Ma mi riprendo subito. ✍

Contemporaneamente sorgevano, o si ingrandivano, gli stabilimenti privati nei quali si potevano prendere in affitto le cabine in cui cambiarsi gli abiti prima di andare in spiaggia.

Col tempo queste divennero dei veri e propri mini-loft 🏢sulla spiaggia dove ci si riuniva con parenti e amici a cucinare e mangiare spesso fino a tarda sera. 

Allo stesso modo i casotti erano diventati delle villette al mare con tanto di cucina 🍽, ma non servizi igienici 🚽, dal costo davvero esiguo tanto che, anzichè smontarli alla fine dell'estate, come si usava fare in principio, divennero costruzioni stabili 🏠.

Purtroppo questo loro uso indiscriminato portò a un vero e proprio allarme igienico che costrinse l'amministrazione a farli abbattere, nel 1985, riportando così la spiaggia alla sua condizione originale. 

Gli stabilimenti, forniti di servizi igienici regolari 🚻 🚿 e forti di concessioni pluriennali, invece rimasero in piedi. E lo sono tutt'oggi.

Infine arrivarono i "chioschetti". La loro costruzione, più o meno regolamentata, portò una ventata di freschezza alla spiaggia che cominciò ad essere frequentata anche di notte, diventando un luogo di ritrovo abituale, sopratutto della movida estiva giovanile e meno giovane.

Purtroppo la mancanza di un piano di recupero della spiaggia portò alla lenta, inesorabile, sparizione di buona parte della sabbia, portata via da mareggiate e vento fino al triste tentativo di ripascimento di cui (non) ho già parlato.


 

Taglio breve, prima che vi stufiate di leggere, arrivando ai giorni nostri. 

pista ciclopedonale
Una parziale riqualificazione fu fatta cercando di arginare il fenomeno di erosione e creando la, oggi ben nota, pista ciclabile lungomare. 


I chioschi venivano rimodernati e privati della loro originaria originalità costruttiva diventando tutti uguali e ridimensionando l'area di occupazione sull'arenile.

Negli ultimi anni, mi piange il cuore dirlo, la movida è stata notevolmente ridotta a causa dei lavori per la pista e di vari regolamenti, a mio modo di vedere abbastanza insulsi, che hanno fatto sì che la vita notturna del Poetto diminuisse fin quasi a zero. 

Ultimamente, molto lentamente, la spiaggia notturna sta riprendendo vita. Le passeggiate notturne estive si stanno via via incrementando, grazie anche alla nuova pista ciclopedonale e una minore ristrettezza di orari e regolamenti comunali.

Il Poetto, per così dire, diurno, invece non ha mai perso il suo fascino e, sebbene oggi, praticamente, non si possa più fare nulla che non sia stendersi al sole e fare il bagno, visti i molteplici divieti, alcuni corretti altri meno, rimane comunque frequentatissima nel periodo caldo e spesso anche nelle splendide giornate di sole invernali che il meteo sardo ci regala.

la torre spagnola
La spiaggia rimane, comunque, la più conosciuta e maggiore attrazione turistica, grazie alla sua naturale bellezza e posizione. 

 

Costeggiata, per tutta la sua lunghezza, dallo Stagno di Molentargius col suo parco naturale e habitat di una delle maggiori colonie di fenicotteri europea e "abbracciata" dalla Sella del diavolo su un lato e la costa di Foxi, di Quartu S.Elena, dall'altro, esprime la sua meravigliosa bellezza durante tutto l'anno. 

la Sella del Diavolo

litorale Quartu S.Elena

 

 

 

Vedere un alba o un tramonto 🌅 sulla spiaggia potrebbe essere un'emozione difficile da dimenticare per quei turisti o residenti che volessero provarla.

Io naturalmente non ne ho mai visto una. 😂

Con la speranza che questa lettura vi abbia fatto venire voglia di andare a vederla vi saluto.

Alla prossima.



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02/05/2021

ʙяєᴠє ᴘяєαຕʙᴏƖᴏ


 

Nonostante il titolo della pagina il blog non tratta di ciclismo, ma dai miei giri in bicicletta è nata l'idea di crearlo.

Parlerò più che altro di Cagliari e della Sardegna in generale, le nostre bellissime città e isola, da un punto di vista turistico-residente.

Costretto in casa dall'emergenza sanitaria 😷 ho deciso di riprendere in mano la bici e, dopo averla rimessa a nuovo, per modo di dire 😀, di andarci in giro.

Fin da piccolo sono sempre stato un amante della bicicletta. Ricordo quando, con i miei amichetti, sfrecciavamo con le nostre carrette malandate, sopratutto la mia, senza nemmeno i freni, in mezzo al traffico, sui marciapiedi, in slalom tra le auto in fila e tra i pedoni delle vie dello shopping. Incuranti, incoscienti più che altro, degli altri, che fossero auto o pedoni. Noi ci sentivamo i padroni della strada sulle nostre bike. 

Eravamo giovani e spericolati. 🚴 

Oggi sono meno giovane ma guido alla stessa maniera, ma con molta più esperienza sulle spalle, sia da ciclista che da automobilista. Sono più rispettoso dei pedoni, mi fermo per farli attraversare e non mi lancio più in mezzo alle auto nel traffico. Comunque ancora non aspetto che scatti il verde per passare e salgo sui marciapiedi, ma con più rispetto. 😂 😂 😂

Inoltre ho una bicicletta che frena, cosa non da poco. 😂 😂 😂 🚴 

Visitare la città mi ha stupito, vedendola con occhi diversi, per la prima volta da turista. 

Per la prima volta, appunto, dopo 53 anni che vivo qui, mi sono accorto di non avere mai vissuto la città nel modo corretto, ma da residente, sempre di corsa, senza notare e ammirare le bellezze che ci circondano.

Da buon "casteddaio" amo la spiaggia e la frequento tutto l'anno, ma Cagliari (Kasteddu) non è solo la spiaggia, di cui parlerò ovviamente per prima 😎, ma la città comprende tante altre cose di cui non mi ero mai accorto.

Ho deciso di condividere, alla mia maniera, questi miei " viaggi ad esplorare strani nuovi mondi "  in giro per la città, nella speranza di fare cosa gradita a quanti avranno la pazienza di leggere.

Commenti, suggerimenti, feedback, condivisioni e donazioni 😎 sono apprezzati.

Benvenuti

 

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